DOMANDE PER CATALOGO “AMBASCIATORI D’ARTE”
1. Come è nata la sua passione per l’arte?
Sin da giovanissimo. Ho iniziato all’età di sei anni con la scultura seguendo le orme di mio padre, scultore e pittore, che è stato il mio primo Maestro. Lui mi ha trasmesso con grande dedizione l’amore per l’Arte, mi ha insegnato la tecnica dello scalpello dandomi la possibilità di cominciare a creare le mie prime sculture e lasciandomi libero di farlo non solo sulla pietra ma anche su legno.
I miei primi manufatti risalgono al periodo in cui, ritornando per le vacanze in Sicilia essendo residente con la mia famiglia in Germania, seguivo mio padre che vi si recava spesso per eseguire dei lavori che gli venivano commissionati. Amo anche dipingere ma la scultura è quella che mi ha dato la possibilità di esprimere nella migliore maniera il mio talento artistico. Intorno ai vent’anniho avuto la possibilità di esprimere la mia passione con la creazione di una grandissima opera che fu richiesta a me e a mio Padre dall’ Italkaly, ossia costruire una Cattedrale in un posto insolito, molto speciale quale era la miniera di Realmonte in Sicilia. Si trova ubicata a 150 metri di profondità ed è stata creata in onore di Santa Barbara, patrona dei minatori. Oggi quella cattedrale chiamata ” Cattedrale di Sale” è stata riconosciuta Bene dell’Unesco ed è stata presentata al grande pubblico tramite i canali Rai e Mediaset. La mia passione per l’Arte è quindi venuta fuori dall’anima e da quella manualità che negli anni ho affinato man mano costruivo le opere.
2. C’è un Maestro in particolare che l’ha ispirata?
Oltre mio Padre, con affetto come le dicevo, io credo che gli artisti siano tutti precursori della propria visione dell’arte e che in ognuno di essi si possa riconoscere e ritrovare la bellezza che li ha ispirati nel momento in cui si è compiuto il gesto creativo. Quindi sicuramente durante il mio percorso di crescita, ho avuto modo di riconoscere l’ispirazione già in molti antichi Maestri partendo già dall’antica Grecia, con lo studio e la visione accurata di statue, monili, dipinti su ceramica, monete e molto altro. Non si deve dimenticare che vivo ed opero in Sicilia e che quest’ultima è colma di Arte e storia con le sue molteplici e svariate bellezze architettoniche,dovute alle molte dominazioni che si sono succedute, e che anche l’architettura degli antichi palazzi o gli affreschi delle nostre chiese trasudano di forma d’Arte non trascurabile ad un occhi attento. Ma contemporaneamente amo scultori quali Policleto e Fidia, Giovan Battista Piranesi e Johann Joachim Winckelmann, Antonio Canova, Michelangelo, Donatello, Bernini, Auguste Rodin, Henry Moor, Alberto Giacometti, Jaume Plensa, e cosa potrei dire, sono tutti grandissimi Maestri che hanno suscitato in me uno studio attento della scultura classica, ma anche moderna e della preziosità delle opere nel suscitare emozioni in chi le osserva. Il Maestro, per rispondere alla complessa domanda che mi ha posto, è per me la stessa opera, creata dalle mani dell’artista e divenuta essa stessa con talento e maestria il Maestro in grado di ispirarmi nella sua totalità.
3. Qual è il piacere maggiore che prova nel fare arte? Quanto è importante questo piacere nella sua vita?
Sicuramente il maggiore piacere nel fare arte è il momento della creazione, nel sentire l’emozione che nasce in me nella visione interiore che per lungo tempo implode dentro ai pensieri per ciò che sarà la nuova creatura al suo nascere. E’ un piacere sottile che si insinua anche nel sognare ad occhi aperti la nuova opera. Vede, questo per me è importantissimo, è un vero e proprio travaglio prima del parto finale che vedrà al nascere la mia visione divenuta reale come un figlio che si è prima pensato, desiderato, concepito e che poi lo si abbraccia alla nascita con immensa felicità per averlo messo al mondo. Questo piacere, e penso non sia solo per me, si traduce nel gusto di portare a termine ciò che mi sono prefissato in quella concezione di approccio al primordiale studio interiore che cova ogni volta ribelle dentro me. Il portare al mondo l’opera creativa, mi procura come una sorta di orgasmo mentale, seducente e non verbale, dei miei concetti di pensiero introspettivo che costituiscono il più assoluto piacere della mia vita.
4. Che cosa racconta la sua arte?
Racconta di me e non solo. Racconta di esperienze racchiuse nella memoria delle cellule del mio essere. Molte volte il processo scultoreo sgorga direttamente dal martello allo scalpello mentre, attraverso i colpi inferti alla pietra, la mia mano sembra attentamente conoscere i percorsi che dovrà fare mentre infligge il colpo. Quindi la mia arte racconta come in una sorta di rendiconto dell’immaginazione di un tempo perenne, la sovrapposizione di immagini che affiorano alla mente, oppure, meccanicamente e come se quelle immagini guidassero la mia mano o quel ricordo dell’opera che affiora raccontando una storia con l’immagine che si fa reale e che mi chiede poi di essere affinata, perfezionata e raccontata.
5. Ci sono soggetti e tematiche a cui è particolarmente legato?
No, io di natura non sono legato a nulla perchè so che siamo tutti di passaggio su questo pianeta, ma so altrettanto che con l’Arte possiamo legare qui l’essenza di noi e che essa resta comunque come traccia visiva e non, per le future generazioni. I grandi artisti questo lo hanno sempre saputo e quando parlo di artisti naturalmente mi riferisco anche agli scrittori, ai poeti, ai compositori, ai pittori, a tutti quanti creano e hanno creato il processo creativo. E’ il dono più bello che riceviamo sotto forma di talenti. Tuttavia le tematiche sono create dal momento che stai vivendo, qualora tu ti immerga totalmente nel presente in cui vivi, ed io ho trattato e tratto molte delle tematiche che viviamo in questo nostro tempo . Questo da origine alla narrazione di quella espressione che facciovivere alla scultura portandola a narrare la sua storia al pubblico creando uno scambio che lo porti ad immergersi nella tematica prescelta.
6. Quanto è importante la tecnica nelle sue creazioni?
Lo è nella misura in cui attraverso la tecnica acquisisci la capacità di poter dare la giusta espressione a ciò che ti prefiggi di creare. Diventa uno strumento importantissimo per noi scultori conoscere il giusto approccio con la materia da lavorare. La tecnica è fatta di mille prove, di mille approcci con la pietra, di mille sbagli e mille successi ma poi è chiaro che è lo stesso Maestro a crearsi la propria maniera di utilizzare al meglio la tecnica quindi faccio sempre riferimento a tutti gli anni che ho dedicato alla scultura con grande amore e dedizione.
7. Quanta importanza assegna, invece, all’ispirazione, anche quella più istintiva?
L’ispirazione è il sostentamento della creazione e in quanto creazione deve essere necessariamente istintiva e assolutamente vera. L’istinto è alla base di ogni cosa creata nell’Arte perché senza quell’istinto, essendo puro, non potrebbe esservi nulla che sia capace di creare emozione e dunque riflessione e consapevolezza di essere essa stessa Arte nell’essere umano. La vita è istinto dal nascere al morire là dove con la consapevolezza della morte sappiamo che “siamo stati”.
Anche l’Arte essendo puro istinto diviene essa stessa “ispirazione “ per chi l’accoglie totalmente per come è.
8. Quanto crede che della sua persona traspaia nella sua arte?
Questa è una bella domanda. Credo che se non ci fosse di me nella mia arte, essa non potrebbe esistere in quanto è di me espressione globale. Tutto traspira dell’artista in un opera e lo deve per forza. Non può esistere un opera che non sia espressione del suo creatore dove ci sia qualcosa di se stesso. Non avrebbe senso creare senza che tu non sia lì dentro, ne risulterebbe qualcosa senza anima, senza colore, senza storia, senza percorso evolutivo di cuore anima e fisicità astratta. Quindi la mia risposta è: molto! C’è molto della mia persona intesa come cuore.
9. Quali sono le occasioni pubbliche da cui ha avuto maggiore soddisfazione?
Sono state davvero tante. Il mio essere presente con mie lavori alcuni pubblici o richiesti direttamente da operatori culturali o da privati mi hanno sempre reso felice di essere partecipe a iniziative che mi hanno dato grande visibilità e di questo ringrazio sempre chi mi ha seguito su tematiche diverse. La Biennale di Milano, ad esempio, è stata per me una bellissima esperienza e opportunità per conoscere altri artisti che operano in contesti diversi dai miei. Sono contento di avere trovato nel Professore Salvo Nugnes un grande imprenditore poliedrico che in più di trentacinque anni di carriera è stato manager di importanti personalità e ha organizzato grandi eventi in tutto il mondo. E’ un Curatore d’arte, giornalista, inviato speciale per le principali reti d’informazione molto preparato e alleato per quel che riguarda la meticolosità e la perfezione della ricerca del bello e nella selezione di noi artisti.
10. Crede che l’arte possa renderci migliori?
Assolutamente si, perchè l’arte tocca quelle corde dell’anima che aprono il cuore e fanno sgorgare in ogni sua forma il bello che è espressione dell’universo che non solo è in ognuno di noi, ma riflette quel percorso dell’anima che ci fa uomini nella totalità. Senza Arte non ci sarebbero sentimenti, e ci faccia caso, che quando ci si trova davanti a qualsiasi forma d’arte siamo più socievoli, più in equilibrio con noi stessi e con il mondo esterno, quindi assolutamente sento di risponderle si!
11. Crede che l’arte possa aiutare a trovare se stessi?
Molte persone si avvicinano alle forme artistiche per ritrovare parte di se stessi, rivedendosi in molte di quelle cose che vengono proposte dall’artista, chiunque sia e in qualsiasi settore si presentino.
La nostra interiorità ne è affamata , me lo lasci dire, nella misura in cui specchiandosi in essa ritrova una parte di se. Per me l’essere è una molteplicità di quelli aspetti interiori che hanno bisogno di proiettarsi esteriormente ed in quella proiezione noi riviviamo in essa.
12. Cosa pensa dell’arte di questi ultimi tempi?
Credo che l’arte sia evoluzione in tutte le forme del suo stesso stereotipo. Ogni tempo è un tempo e come le dicevo, per me non v’è un concetto di tempo nell’arte certo, la ritroviamo espressione di modelli presenti delle epoche che ne hanno dato espressione con il loro timer innescato nel periodo in cui i vari artisti hanno vissuto, ma l’arte è e sarà qualcosa che non potrà mai essere bloccata con un concetto. Essa è sempre in ogni tempo se stessa perfetta per il periodo in cui viene adoperata per essere resa fruibile al mondo per il tempo in cui è!
13. Quali sono i progetti futuri per la sua arte
Sono in costante sviluppo di me stesso e di ciò che creerà la mia mente pronto a nuovi stimoli e a creare fin quando potrò farlo. Per me Arte è comunque creare . Desidero poter portare a termine alcune progettazioni che mi sono prefissato di compiere quali nuove mostre tematiche e libere dove mi possa raccontare con le mie sculture . Devo portare a termine un grande progetto con sculture a grandezza naturale e grandi pareti scolpite in pietra arenaria in quella maniera che amo e che porta fuori l’arcaicità di cui le ho parlato. Sarà un lavoro questo che vedrà nascere un parco costituito da sculture che seguono un percorso unico, accompagnando il viaggiatore che vi giunge in un mondo raccontato dalle stesse sculture che lo compongono. L’Arte per me è una continua evoluzione nella progettazione per la mia stessa arte.
Grazie per l’intervista.